L’annuncio ufficiale
Il direttore artistico del 73° Festival di Sanremo ha ufficializzato la notizia lanciata da Bruno Vespa: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà presente nell’ultima serata del Festival, l’11 febbraio.
È stato lo stesso presidente ucraino a contattare Bruno Vespa, chiedendo di poter lanciare il suo appello da Sanremo.
Guerra e spettacolo: è giusto che si incrocino?
La guerra a Sanremo. Il dramma e la festa, la disperazione e la leggerezza. Mondi opposti e contrastanti: è giusto che si sovrappongano?
Sono fermamente convinto che esistano contesti che, per quanto prestigiosi, risultano stonati rispetto alla realtà della guerra. Esiste anche un doveroso rispetto per chi è in prima linea a combattere, per chi ha perso la vita e per tutte le famiglie private dei propri cari.
La platea di un evento di intrattenimento stride con tutto questo.
Un colpo mediatico che divide l’opinione pubblica.
L’annuncio della partecipazione di Zelensky rappresenta un colpaccio televisivo di indubbio impatto. Tuttavia, solleva anche perplessità e dubbi su altri fronti.
Il rischio di decontestualizzazione è elevato: il clima festoso della kermesse verrà improvvisamente interrotto da una narrazione funesta del conflitto.
Le proteste contro la presenza di Zelensky
Contro la presenza del presidente ucraino a Sanremo si leva il coro delle associazioni pacifiste.
Una manifestazione di protesta è stata organizzata per sabato 11 febbraio a Sanremo dal Comitato di Liberazione Nazionale (Cln) insieme a Pecora Nera.
“Sono invitati i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, così come gruppi politici e cittadini privati” – afferma Diego Costacurta (Cln), uno degli organizzatori.
“Vogliamo esprimere il nostro disappunto per l’indegna proposta di offrire a Zelensky uno spazio di propaganda bellica durante la principale trasmissione di intrattenimento popolare del palinsesto di RaiUno.
L’Europa è già martoriata dalla violenza e da una retorica che spinge sempre più ad armare una delle parti in conflitto”.
Giusto o sbagliato?
I pareri sono molteplici e discordanti, ma di certo la questione non è nuova. Situazioni simili si sono già verificate nella storia del Festival.
E voi cosa ne pensate?
Lancio attraverso i miei giornali questo sondaggio, per raccogliere la vostra opinione, che rimane sempre sovrana!
Antonio Peragine
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