Una polemica che dura da 78 anni
Dopo 78 anni, la giornata della Liberazione continua a essere oggetto di aspre polemiche politiche tra Sinistra e Destra. Il Partito Democratico e gli Alleati di Sinistra, con Elly Schlein in prima fila, continuano a rivendicare la titolarità assoluta di questa ricorrenza. Tuttavia, non si vuole ammettere che la Resistenza contro il Fascismo non fu condotta solo da Comunisti e Socialisti, ma anche da Democristiani, Popolari, Liberali e Monarchici.
Finché non verrà riconosciuta questa verità storica e la Sinistra più radicale non rinuncerà a monopolizzare la narrazione della Resistenza, non si potrà raggiungere una reale pacificazione nazionale.
L’allontanamento dei giovani dalla politica
I giovani di oggi chiedono alla politica risposte concrete su temi come sanità, economia, lavoro, formazione, sostegno alle imprese e alle famiglie. Continuare a fare politica solo sull’antifascismo, dopo 78 anni, rischia di allontanare ulteriormente le nuove generazioni dai partiti.
Le generazioni Zeta (nati tra il 1995 e il 2010) e Alpha (nati dopo il 2010) difficilmente si impegneranno nella costruzione della Polis e nel miglioramento del Bene Comune se la politica non affronterà le sfide attuali con soluzioni pragmatiche.
Questa è la premessa all’intervista dell’On. Gianfranco Rotondi, realizzata da Maurizio Piccinino, in cui si spiega – per chi non lo sapesse o facesse finta di non saperlo – che fu Alcide De Gasperi, un cattolico, un Democristiano e un grande statista italiano, a istituire il 25 Aprile come Festa della Liberazione.
Viva la Libertà, uniti nella Costituzione della Repubblica.
(di Antonino Giannone)
Rotondi: “Antifascista, combatteva tutti i regimi”
Dall’alternanza democratica alla storia del 25 Aprile
Maurizio Piccinino (La Discussione, 25 aprile 2023)
“Chi ha istituito la festa del 25 Aprile? Alcide De Gasperi”. È questa la domanda a cui risponde Gianfranco Rotondi, parlamentare ed esponente politico della ex Democrazia Cristiana, oggi eletto nelle file di Fratelli d’Italia. Rotondi spiega l’origine della celebrazione del 25 Aprile, chi l’ha istituita e con quali obiettivi politici e istituzionali.
Un nuovo 25 Aprile
“Ho scelto di festeggiare questo 25 Aprile nelle due città che ho rappresentato nell’ultimo anno in Parlamento: Pescara, dove mi trovo, e Avellino, dove sono stato eletto lo scorso settembre” – dichiara Gianfranco Rotondi –.
“In genere confesso di non aver mai partecipato alle manifestazioni del 25 Aprile. Chi mi conosce sa che sono un po’ allergico alle cerimonie e alle ritualità, quindi di solito me ne astengo. Quest’anno, però, ho voluto esserci, perché è un 25 Aprile molto particolare. Per la prima volta, il Governo italiano è guidato da una donna giovane, capace e votata dagli italiani, proveniente da una storia di destra”.
La sinistra e la narrazione del 25 Aprile
La verità sulla data del 25 Aprile è ancora poco nota e Rotondi intende fare chiarezza.
“La Sinistra italiana ha costruito una polemica su chi festeggia meglio il 25 Aprile, quasi a voler rivendicare un’esclusiva sulla celebrazione. Ma pochi sanno che fu proprio Alcide De Gasperi a istituire questa festa. Subito dopo la guerra, il grande statista cattolico volle dedicare una giornata alla Liberazione dell’Italia dal Fascismo”.
L’idea di De Gasperi e la manipolazione della storia
Ripercorrendo i passaggi storici, Rotondi evidenzia una verità spesso dimenticata:
“Il fondatore della festa antifascista per eccellenza è stato il democristiano Alcide De Gasperi.
Poi i compagni ci hanno marciato molto, facendola diventare la loro festa, quasi escludendo la Democrazia Cristiana.
Nel tempo, la DC è stata considerata un’intrusa, un ospite sgradito, tanto che quando De Gasperi cercò di introdurre la legge maggioritaria (la cosiddetta ‘legge truffa’), fu persino accusato di neofascismo.
Lo stesso accadde con Amintore Fanfani, addirittura etichettato come ‘fun-fascista’, e persino con Bettino Craxi, accusato di autoritarismo. Secondo Rotondi, questa strategia della Sinistra si è perpetuata fino a oggi, arrivando ad attaccare persino Silvio Berlusconi e, oggi, la Premier Giorgia Meloni.
Comitato di Liberazione: la rottura con i comunisti
Alla radice delle polemiche vi è la decisione di De Gasperi di allontanarsi da tutti i regimi totalitari, sia fascisti che comunisti.
“De Gasperi, antifascista per eccellenza, fu perseguitato dal regime e costretto all’esilio in Vaticano. Eppure, un anno dopo aver istituito la Festa della Liberazione, prese una decisione storica: cacciò i comunisti dal Governo, rompendo l’unità del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).
La Sinistra italiana ha vissuto questa rottura come una ‘violazione della verginità politica’ dell’Italia. Ma per De Gasperi, cattolico liberale, l’antifascismo significava combattere tutte le dittature, non solo quella del passato, ma anche quelle che minacciavano il futuro”.
Oggi, continua Rotondi, l’antifascismo significa combattere ogni dittatura, come quella di Putin, che invade l’Ucraina.
La profezia di Fiorentino Sullo e la vittoria della democrazia
Fiorentino Sullo, parlamentare e ministro della DC, anticipò con lungimiranza l’evoluzione della politica italiana.
“Nel 1972, Sullo disse:
«Giorno verrà in cui Destra e Sinistra governeranno l’Italia.
E quello sarà il giorno della vittoria della Democrazia Cristiana e del vero antifascismo».
Oggi quella profezia si è avverata: Massimo D’Alema, uomo della Sinistra, ha governato l’Italia. Ora è il turno di Giorgia Meloni, donna di Destra, guidare il Paese con il rispetto e l’ammirazione dei partner europei”.
Conclusione: il primo 25 Aprile della democrazia compiuta
“Questo è il primo 25 Aprile in cui possiamo dire che la vittoria dell’antifascismo e della democrazia è totale” – conclude Rotondi –.