I primi passi della Repubblica Italiana

di Tom­ma­so Garo­fa­lo

Per com­pren­dere appieno la por­ta­ta stor­i­ca e l’ered­ità duratu­ra dei pri­mi pas­si del­la Repub­bli­ca Ital­iana, è fon­da­men­tale vol­gere lo sguar­do ai pro­tag­o­nisti che ani­marono la sta­gione cos­tituente.
Le loro biografie e il loro con­trib­u­to indi­vid­uale si intrec­cia­rono in un momen­to di stra­or­di­nar­ia effer­vescen­za polit­i­ca e intel­let­tuale, seg­nan­do pro­fon­da­mente il futuro del Paese.
Anal­iz­zare le fig­ure chi­ave di questo peri­o­do, nel loro speci­fi­co con­testo stori­co e con le loro pecu­liar­ità, per­me­tte di apprez­zare la com­p­lessità e la lungimi­ran­za del­l’­opera di rifon­dazione nazionale.

L’e­co del 25 aprile, con la sua potente rie­vo­cazione dei val­ori di lib­ertà e democrazia, rende anco­ra più vivi­do il con­trasto con le mac­erie del pas­sato e l’im­peg­no stra­or­di­nario dei padri cos­tituen­ti.
La loro opera non fu un sem­plice eser­cizio acca­d­e­mi­co, ma un atto di vera e pro­pria rigen­er­azione di un tes­su­to sociale e politi­co lac­er­a­to.
La volon­tà di “rinasci­ta agli occhi del mon­do” agì come una forza propul­si­va, un deside­rio col­let­ti­vo di las­cia­r­si alle spalle l’om­bra lun­ga del fas­cis­mo e di abbrac­cia­re un futuro di pace, democrazia e pro­gres­so.
Met­tere in luce la capac­ità di dial­o­go e medi­azione di De Gasperi, uni­ta alla sua visione europeista, e l’a­bil­ità di Togli­at­ti, nel­l’in­clud­ere le istanze del mon­do del lavoro, pur nel­la sua com­p­lessa ade­sione al mod­el­lo sovi­eti­co, resti­tu­isce la com­p­lessità e la ric­chez­za di quel momen­to stori­co.
Furono fig­ure capaci di trascen­dere le pro­prie apparte­nen­ze ide­o­logiche per con­cor­rere a un obi­et­ti­vo supe­ri­ore: dotare l’I­talia di una car­ta fon­da­men­tale che garan­tisse dirit­ti, lib­ertà e gius­tizia sociale.
L’ag­giun­ta di altri pro­tag­o­nisti come Nen­ni, Ter­raci­ni, Dos­set­ti e March­esi arric­chisce ulte­ri­or­mente il quadro.
Ognuno di loro, con la pro­pria sto­ria, le pro­prie con­vinzioni e la pro­pria autorev­olez­za, ha las­ci­a­to un’im­pronta sig­ni­fica­ti­va sul testo cos­ti­tuzionale.
Nen­ni con la sua pas­sione per la gius­tizia sociale, Ter­raci­ni con la sua capac­ità di gui­da del­l’Assem­blea, Dos­set­ti con la sua pro­fon­dità intel­let­tuale ori­en­ta­ta al bene comune, e March­esi con il suo pres­ti­gio cul­tur­ale che elevò il dibat­ti­to.
I momen­ti chi­ave – il ref­er­en­dum, l’elezione del­la Cos­tituente, i lavori del­l’Assem­blea e l’en­tra­ta in vig­ore del­la Cos­ti­tuzione – rap­p­re­sen­tano le tappe fon­da­men­tali di un per­cor­so di rifon­dazione nazionale.
Ognuno di questi even­ti fu cari­co di sig­ni­fi­ca­to e seg­nò un pas­so avan­ti ver­so la costruzione del­la Repub­bli­ca che oggi conos­ci­amo.
La parte­ci­pazione delle donne al voto nel ref­er­en­dum del 1946 fu un atto dirompente e sim­bol­i­co, che sancì la piena cit­tad­i­nan­za fem­minile e aprì nuove prospet­tive per la democrazia ital­iana.
La plu­ral­ità del­l’Assem­blea Cos­tituente, pur con le sue ten­sioni, si riv­elò una stra­or­di­nar­ia risor­sa.
Il con­fron­to tra diverse visioni del mon­do, spes­so acce­so ma sem­pre ori­en­ta­to alla ricer­ca di un com­pro­mes­so, portò alla stesura di un testo cos­ti­tuzionale che, pur non accon­tentan­do pien­amente tutte le par­ti, seppe trovare un equi­lib­rio lungimi­rante tra dirit­ti indi­vid­u­ali e col­let­tivi, tra lib­ertà e gius­tizia sociale.
L’ered­ità dei padri cos­tituen­ti è un moni­to costante.
Ci ricor­da l’im­por­tan­za del dial­o­go, del rispet­to rec­i­pro­co e del­la capac­ità di anteporre l’in­ter­esse nazionale alle divi­sioni ide­o­logiche.
La Cos­ti­tuzione che ci han­no con­seg­na­to è un pat­ri­mo­nio vivo, che con­tin­ua a plas­mare la nos­tra soci­età e a rap­p­re­sentare una gui­da per affrontare le sfide del pre­sente e del futuro.
La rie­vo­cazione del 25 aprile, sot­to­lin­ea come la memo­ria di quel peri­o­do fonda­ti­vo pos­sa illu­minare e dare un nuo­vo sig­ni­fi­ca­to alla nos­tra democrazia attuale.
Riper­cor­rere quei pas­si, anche con un’anal­isi che met­ta in luce i pun­ti car­dine, ci per­me­tte di apprez­zare la pro­fon­dità e la por­ta­ta di quel­l’­opera di rifon­dazione e di com­pren­dere la preziosità del­la Repub­bli­ca in cui vivi­amo.
È un eser­cizio di con­sapev­olez­za stor­i­ca che raf­forza il nos­tro sen­so civi­co e la nos­tra respon­s­abil­ità nel cus­todire e attuare i prin­cipi sanci­ti dal­la Cos­ti­tuzione

di Tom­ma­so Garo­fa­lo

I pri­mi pas­si del­la Repub­bli­ca Ital­iana
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2 commenti su “I primi passi della Repubblica Italiana

  1. Otti­ma scelta pub­bli­care i pun­ti car­dine del­la nasci­ta del­la Repub­bli­ca in cui vivi­amo per per­me­t­tere ai Mil­len­ni­als e ai nativi dig­i­tali di apprez­zare la pro­fon­dità e la por­ta­ta di quell’opera preziosa di rifon­dazione fat­ta dai nos­tri non­ni e/o gen­i­tori.

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